Entrambi i progetti vogliono cercare di alleggerire la pressione ambientale dovuta a scarti fino adesso poco considerati e non raccolti in modo separato, e che quindi finiscono spersi nell’ambiente o tra rifiuti indifferenziati, per cui in discarica. Sono frazioni di cui troppo poco ci si è occupati fino adesso, ma che in realtà, se valorizzati correttamente possono fornire materiali di alta qualità per nuovi impieghi.
In particolare ReCePit sarà portato avanti con la collaborazione di due istituti del CNR e una start-up e si occuperà di studiare un possibile utilizzo della cellulosa riciclata derivante dagli assorbenti usati. Con questo materiale saranno studiati e realizzati pannelli termoisolanti verificandone tutte le proprietà di confort e impatto ambientale; ma non è tutto, il progetto prevede anche ulteriori usi della cellulosa rigenerata e delle plastiche.
In collaborazione con il CNR-IIA invece, il progetto Rinasce studierà il metodo più conveniente per trasformare i mozziconi di sigaretta in nuovi oggetti; alla fine del progetto si prevede la produzione di due prototipi di occhiale per dimostrare che il filtro può avere un gran valore commerciale e il ciclo di vita dell’intero processo dimostrerà la validità dell’idea. Occorre quindi sensibilizzare i cittadini e le istituzioni alla raccolta differenziata e il riutilizzo di queste frazioni, basti pensare che i mozziconi sono tra i primi cinque maggiori inquinanti trovati sulle spiagge in tutto il mondo o che i prodotti igenici assorbenti conferiti come rifiuti urbani in Italia sono pari a circa il 3% del totale: una quantità superiore a quella delle bottiglie di plastica.
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